mercoledì 29 dicembre 2010
tutti artisti creativi
Dalla posta arriva questo suggerimento automibarocchi.
Curiosate un po' e stupitevi
Curiosate un po' e stupitevi
lunedì 27 dicembre 2010
martedì in arte e l'arte ti fa gli auguri
Martedì 28 dicembre per l'iniziativa " martedì in arte" il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha organizzato l'apertura straordinaria gratuita dalle 19 alle 23 di alcuni musei statali. Per sapere quali Musei saranno aperti nelle varie regioni, ci si può collegare al link evidenziato sopra.
A Venezia aderiscono all'iniziativa: Le Gallerie dell'Accademia, La Galleria Franchetti alla Ca' d'oro, il Museo Archeologico e il Museo d'Arte orientale del polo museale veneziano.
Dal 1 gennaio 2011 ingresso gratuito nel giorno del compleanno per l'iniziativa "L'arte ti fa gli auguri"
domenica 19 dicembre 2010
giovedì 16 dicembre 2010
martedì 14 dicembre 2010
giovedì 9 dicembre 2010
trasparenze
Mi ha colpito molto questa immagine.Mi ha dato la sensazione di estrema fragilità e di eleganza al tempo stesso. La trasparenza, la leggerezza, la composizione degli elementi, la gamma dei colori, tutto concorre a suscitare questa impressione.
composizione
giovedì 25 novembre 2010
dipingere la musica
Da tempo avevo questa idea: come riuscire a dipingere la musica. In altre parole come trasferire in pittura le emozioni, le sensazioni che suscita l'ascolto di un brano musicale. Poi però mi sarebbe piaciuto anche descrivere in qualche modo la sensazione fisica del suono.
Assistendo a concerti di musica classica e Jazz mi colpiva molto anche la diversa "fisicità" dei musicisti. Spesso i musicisti partecipano attivamente all'esecuzione del brano. La sensazione è che strumento suono e musicista siano un'unica cosa. Questo accade soprattutto nel jazz dove spesso è possibile fare l'improvvisazione musicale. Ecco tutto questo volevo rappresentare in un quadro.
La mia idea è stata quindi di rendere la fluidità del suono utilizzando la pittura a "macchie". Sono partita da una foto che mi aveva molto colpito: due musicisti Jazz mentre eseguono un brano. Il trombettista con la schiena inarcata nello sforzo di emettere il suono, il contrabbassista quasi abbracciato allo strumento formando un corpo unico. Mi sono immaginata che il brano eseguito fosse una "ballade" lenta con suoni morbidi e soffusi. Quindi ho scelto colori non accesi pastosi. Ho tenuto anche lo sfondo mosso perchè nel mio intendimento quando c'è la musica tutto ne è permeato.
Assistendo a concerti di musica classica e Jazz mi colpiva molto anche la diversa "fisicità" dei musicisti. Spesso i musicisti partecipano attivamente all'esecuzione del brano. La sensazione è che strumento suono e musicista siano un'unica cosa. Questo accade soprattutto nel jazz dove spesso è possibile fare l'improvvisazione musicale. Ecco tutto questo volevo rappresentare in un quadro.
La mia idea è stata quindi di rendere la fluidità del suono utilizzando la pittura a "macchie". Sono partita da una foto che mi aveva molto colpito: due musicisti Jazz mentre eseguono un brano. Il trombettista con la schiena inarcata nello sforzo di emettere il suono, il contrabbassista quasi abbracciato allo strumento formando un corpo unico. Mi sono immaginata che il brano eseguito fosse una "ballade" lenta con suoni morbidi e soffusi. Quindi ho scelto colori non accesi pastosi. Ho tenuto anche lo sfondo mosso perchè nel mio intendimento quando c'è la musica tutto ne è permeato.
domenica 14 novembre 2010
Copiare dai grandi pittori
Non è più un tabù.C'è stato un tempo in cui copiare dai grandi pittori era ritenuta una cosa "non creativa" e quindi da abolire. Meglio le produzioni originali e non le copie. Questo era un po' il concetto. In realtà copiare non è un'attività banale. Richiede molta attenzione, osservazione, provare a realizzare i diversi effetti, le pennellate, la densità, i colori. Io ho provato alcune volte e devo dire che è una attività che mette in moto molte abilità e la creatività non viene per nulla mortificata. Direi anzi che si crea una sorta di dialogo con l'artista e alla fine è sorprendente scoprire cose che non si sarebbero mai "viste" altrimenti.
Copia da Henri de Toulouse-Lautrec
lunedì 1 novembre 2010
letteratura e pittura
Spesso leggo libri di narrativa che parlano di pittura. Mi piace molto vedere come ogni autore affronta le tematiche relative alla creatività in questo ambito, descrive le difficoltà e la gioia del dipingere, talvolta parla di opere particolari...
Recentemente ho letto questo:"...ci sono due modi di dipingere il mondo. In tutta la storia dell'arte ci sono solo questi due modi. Uno - il modo della Grecia e dell'Africa - vede il mondo come un disegno geometrico. L'altro - il modo della Persia, dell'India e della Cina - vede il mondo come un fiore. Ingres, Cézanne e Picasso dipingono il mondo come geometria. Van Gogh, Renoir, Kandisky e Chagall dipingono il mondo come un fiore..."
da Il mio nome è Asher Lev di Chaim Potok
Recentemente ho letto questo:"...ci sono due modi di dipingere il mondo. In tutta la storia dell'arte ci sono solo questi due modi. Uno - il modo della Grecia e dell'Africa - vede il mondo come un disegno geometrico. L'altro - il modo della Persia, dell'India e della Cina - vede il mondo come un fiore. Ingres, Cézanne e Picasso dipingono il mondo come geometria. Van Gogh, Renoir, Kandisky e Chagall dipingono il mondo come un fiore..."
da Il mio nome è Asher Lev di Chaim Potok
sabato 16 ottobre 2010
Van Gogh - il vigneto rosso
Questo è l'unico dipinto che Van Gogh riuscì a vendere in vita.
E' incredibile se si pensa che nei circa dieci anni della sua attività artistica dipinse ben 871 quadri.
Il periodo più fecondo fu quello del suo soggiorno in Provenza ad Arles: in quindici mesi, tra il 1888 e il 1889, dipinse 200 quadri.
Fu qui che Van Gogh, sotto il chiaro cielo di Provenza , scoprì la calda luce che riversa nei suoi quadri culminando nell' "alta nota gialla" che dichiarò di aver trovato in quelle contrade.
E' la luce che non viene più indagata come dato ottico al modo degli impressionisti, ma che adesso è usata da Vincent a fini espressivi.
lunedì 4 ottobre 2010
Van gogh: la camera di Arles in Provenza
"Avevo una nuova idea nel cervello, ed eccone lo schizzo. Sempre su tela da trenta. Questa volta è la mia stanza da letto, solo che il colore deve fare tutto, dando attraverso la sua semplificazione uno stile più grande alle cose, e deve suggerire il riposo o in genere il sonno. Insomma la vista del quadro deve riposare la testa, o meglio l'immaginazione. I muri sono lilla pallido. Il pavimento è a mattoni quadrati rossi. Il legno del letto e le sedie sono giallo burro chiaro, il lenzuolo e i cuscini verde limone molto chiaro. La coperta rosso scarlatta. La finestra verde. La tavola di toilette arancione, il bacile blu. Le porte sono lilla. E non c'è altro- nient'altro in questa stanza con le persiane chiuse. La quadratura dei mobili deve rafforzare l'idea di un riposo inalterabile. Sul muro di entrata, uno specchio, un asciugamano e alcuni vestiti".
Van Gogh : lettera al fratello Theo, ottobre 1888.
Van Gogh in Provenza: la scoperta della luce
Dopo un soggiorno a Parigi dal 1886 al 1888, dove viene in contatto con i pittori impressionisti e divisionisti e con un ambiente culturale e artistico molto stimolante, Van Gogh si trasferisce in Provenza, al sud della Francia.
"Trovo che quanto ho imparato a Parigi -scrive al fratello Theo- se ne va e io ritorno alle idee che mi erano venute in campagna, prima di conoscere gli impressionisti. Non sarei per nulla stupito se fra poco gli impressionisti trovassero a ridire sul mio modo di dipingere...Perchè invece di cercare di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, mi servo del colore in modo più arbitrario per esprimermi con intensità."
Il colore è dunque per Van Gogh il mezzo per esprimere sentimenti e sensazioni del tutto soggettivi che rispondono a un bisogno irrinunciabile del proprio individuale processo creativo.
"Trovo che quanto ho imparato a Parigi -scrive al fratello Theo- se ne va e io ritorno alle idee che mi erano venute in campagna, prima di conoscere gli impressionisti. Non sarei per nulla stupito se fra poco gli impressionisti trovassero a ridire sul mio modo di dipingere...Perchè invece di cercare di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, mi servo del colore in modo più arbitrario per esprimermi con intensità."
Il colore è dunque per Van Gogh il mezzo per esprimere sentimenti e sensazioni del tutto soggettivi che rispondono a un bisogno irrinunciabile del proprio individuale processo creativo.
venerdì 1 ottobre 2010
Vincent Van Gogh: la scelta della pittura
Leggendo alcune pagine sulla vita di Van Gogh si comprende che al giovane Vincent le prospettive non apparivano affatto chiare. Da una parte la famiglia che pensava ad offrire al giovane una posizione rispettabile nella società, dall'altra le naturali inclinazioni di Vincent che mal sopportava di vivere secondo quanto i genitori avevano stabilito per lui.
Per alcuni anni ha un impiego presso la casa d'arte Goupil, dove viene in contatto diretto e stabile con la pittura e con il disegno e può accedere a un gran numero di riproduzioni e fotografie delle opere contemporanee e del passato. Poi per un breve periodo è insegnante presso una scuola privata a Londra. In seguito, per coltivare le sue aspirazioni mistiche, studia per essere ammesso alla facoltà di teologia all'Università di Amsterdam. Ma il suo desiderio è praticare il Vangelo vivendolo giorno per giorno fra i più poveri. E' nel Borinage, regione carbonifera del Belgio, che cerca di mettere in pratica gli insegnamenti evangelici sottoponendosi ad una vita di stenti e povertà assoluta.
E' solo agli inizi del 1880, a ventisette anni, che si fa strada in lui la scelta della pittura.
Spiega la ragione della sua scelta in una lettera al fratello Theo:
"All'epoca dell'impiego alla Goupil facevo tanta violenza a me stesso ed ero talmente oppresso dal pregiudizio di non essere affatto un pittore che, perfino quando ebbi lasciato la Goupil, non mi dedicai all'arte, ma mi dedicai ad altre cose (il che fu un secondo errore in aggiunta al primo): allora mi sentivo scoraggiato perchè i timidissimi approcci rivolti ad alcuni pittori non vennero neppure notati"
sabato 25 settembre 2010
giornate europee del patrimonio
Il 25 e 26 settembre, per le giornate europee del patrimonio, sono visitabili gratuitamente tutti i musei e siti archeologici statali. Per conoscere orari e iniziative in modo particolareggiato provincia per provincia si può vedere il sito del Ministero dei Beni Culturali.
A Venezia oltre alle Gallerie dell'Accademia e alla
Galleria Franchetti alla Ca' d'oro vengono segnalate nel sito del Ministero una serie di inziative nel centro storico e nella provincia.
Da martedì 28 settembre fino al 28 dicembre tutti gli ultimi martedì del mese dalle 19 alle 23 apertura straordinaria e visita gratuita dei più importanti musei statali.
giovedì 16 settembre 2010
giovedì 9 settembre 2010
la ruota dei colori
L'immagine del post precedente è una ruota di colori. Lo scopo di disegnare una ruota simile è quello di fissare nella mente la struttura del colore. I tre colori primari giallo, rosso e azzurro costituiscono la base della ruota. In teoria tutti gli altri colori derivano da questi tre. Osservando la ruota si può vedere come i colori arancione, violetto e verde derivino direttamente dalla mescolanza dei tre colori primari fra loro. I colori terziari sono formati da un colore primario più un colore secondario così come nello schema qui sopra.
lunedì 6 settembre 2010
colori e luce
Al crepuscolo il mondo appare grigio. E' la luce che ci dà la possibilità di vedere i colori delle cose. L'affermazione sembra banale ma in realtà nasconde una verità scientifica e cioè che il colore che noi percepiamo è dato dalla luce. Quando la luce cade su un oggetto - per esempio un limone - la superficie del limone ha la particolare proprietà di assorbire tutte le lunghezze d'onda dello spettro ad eccezione di quelle che colpiscono la retina dei nostri occhi e da qui al cervello che produce la sensazione mentale che abbiamo chiamato "giallo".
giovedì 12 agosto 2010
Tintoretto nelle chiese di Venezia
Molte sono le opere di Jacopo Robusti detto Tintoretto (Venezia 1519-1594) nelle chiese di Venezia. Sono più di quaranta i suoi quadri, alcuni dei quali di proporzioni enormi, rintracciabili in una ventina di chiese della città. Tra quelle più conosciute Madonna dell'Orto , San Rocco e San Giorgio maggiore che ospitano diverse tele dell'artista.
Uno dei temi ricorrenti, la rappresentazione dell'ultima cena , lo si ritrova in otto chiese. E' molto interessante vedere come i diversi momenti tratti dalla narrazione dei vangeli sono rappresentati e notare quali varianti iconografiche vengono introdotte dal Tintoretto all'interno di uno stesso episodio. La scenografia in genere è complessa, talvolta nello stesso quadro vengono raffigurati simultaneamente più momenti. Il caso forse più emblematico in questo senso è il quadro dell' ultima cena presente a S. Giorgio, che è anche l'ultimo in ordine cronologico, dipinto nell'anno della morte dell'artista.
venerdì 6 agosto 2010
Giacomo Favretto
Oggi ho visitato la mostra su Giacomo Favretto (1849-1887) al Museo Correr di Venezia. La mostra comprende circa 80 opere , dagli esordi alla fine della sua breve ma intensa attività artistica. I temi maggiormente ricorrenti nei suoi dipinti sono le scene di vita popolare nella Venezia ottocentesca. L'interesse dell'artista più che ai luoghi è rivolto alle persone che vengono ritratte nelle semplici attività quotidiane.
martedì 27 luglio 2010
schizzi e dintorni
Quando si visita una mostra e si ammirano i quadri esposti, si pensa che quelle opere siano nate "dal nulla" cioè dall'abilità e dal talento del pittore, dalla sua "ispirazione" o dalla bellezza del tema prescelto.
In realtà dietro a quello che vediamo c'è un' attività che precede la realizzazione dell'opera esposta.
E' attraverso l'esecuzione di disegni e schizzi che l'artista arriva via via a definire l'essenza del tema del suo dipinto.
Anche i grandi artisti usavano fare dei bozzetti e dei disegni preparatori prima di dipingere sulla tela.
Sono noti ad esempio i diversi bozzetti che Pablo Picasso fece per dipingere il quadro "La vita" dai quali si può intuire il lungo processo che fu necessario all'artista per giungere alla versione finale dell'opera
giovedì 15 luglio 2010
Van Gogh
"... quando mi consigliasti di diventare pittore pensai che fosse impossibile e non avrei più voluto sentirne parlare. Ma quando lessi un libro sulla prospettiva ..., tornai sui miei passi, e una settimana più tardi disegnai l'interno di una cucina con la stufa, una sedia, un tavolo e una finestra - così com'erano-, mentre prima mi era sembrato che dare profondità e la giusta prospettiva in un disegno fosse opera di magia o puro caso"
Vincent Van Gogh in una lettera al fratello Theo
martedì 13 luglio 2010
Segreti d'artista
"... Lo vuoi sapere il segreto? Una vernice ottenuta dalla resina d'ambra, che i liutai usano a Venezia. I colori vi scivolano sopra. Una parte di vernice d'ambra e tre parti d'olio di noce o di lino. Vanno sciolte a calore moderato e poi passate su tutta la superficie del dipinto dopo ogni giornata di lavoro. Allora il colore sarà più stabile e asciugherà più velocemente che tu usassi solo olio. Se si passa solo l'olio, i colori tendono a scivolare sulla tela e a colare."...
"... Vedrai. Il pennello non oppone resistenza nel tirare la pennellata e i colori sono più brillanti..."
"... Vedrai. Il pennello non oppone resistenza nel tirare la pennellata e i colori sono più brillanti..."
domenica 11 luglio 2010
disegno ed espressione di sè
Lo stesso soggetto è stato riprodotto da persone diverse. Si vede bene come ogni disegno è diverso dall'altro E' come se ognuno avesse personalizzato il soggetto ritratto. Infatti quando si disegna non si riproduce solo l'oggetto ma si mostra un po'anche sè stessi.
venerdì 9 luglio 2010
pigmenti e colori
La base per ottenere i colori a olio e a tempera sono i pigmenti colorati o terre che in antichità erano prodotti naturali, oggi si ricorre spesso a prodotti sintetici. Da soli però i pigmenti non hanno capacità di aderire alle superfici su cui vengono stesi ed è per questo che ai pigmenti vengono aggiunte sostanze che hanno potere collante.
La differenza fondamentale tra i colori a tempera e i colori a olio è che le sostanze collanti dei primi sono sempre solubili in acqua. Storicamente la pittura a tempera è stata utilizzata per prima, solo dalla metà del 1400 si cominciarono ad usare i pigmenti con l'aggiunta di olii.
I colori acrilici sono anch'essi solubili in acqua, sono più pastosi dei colori a tempera e si essicano molto rapidamente.
La differenza fondamentale tra i colori a tempera e i colori a olio è che le sostanze collanti dei primi sono sempre solubili in acqua. Storicamente la pittura a tempera è stata utilizzata per prima, solo dalla metà del 1400 si cominciarono ad usare i pigmenti con l'aggiunta di olii.
I colori acrilici sono anch'essi solubili in acqua, sono più pastosi dei colori a tempera e si essicano molto rapidamente.
mercoledì 7 luglio 2010
i colori di Artemisia
"...Sopra il tavolo di lavoro aveva posato le conchiglie di madreperla che le avevo regalato anni prima. Ciascuna conteneva meravigliosi pigmenti, colori primari purissimi: rosso robbia scuro, vermiglione acceso, profondo blu oltremarino del lapislazzuli macinato, giallo zafferano e un verde brillante quanto quello del prezzemolo a primavera..."
da :La passione di Artemisia, di Susan Vreeland, Neri Pozza edit.
da :La passione di Artemisia, di Susan Vreeland, Neri Pozza edit.
sabato 3 luglio 2010
venerdì 2 luglio 2010
dipingere
In genere prima di dipingere un quadro disegno il soggetto o comunque faccio uno schizzo. Questo mi serve per stabilire le proporzioni, per definire le ombreggiature, per cominciare anche a prendere "confidenza " con lo spazio bianco della tela o del supporto che ho scelto per realizzare il quadro.
E' un po'come quando si è di fronte a una persona che non si conosce e si ha la necessità di rompere il ghiaccio per iniziare un dialogo.
Ecco dipingere per me è un dialogo: con la tela, con i colori e con me stessa...
E' un po'come quando si è di fronte a una persona che non si conosce e si ha la necessità di rompere il ghiaccio per iniziare un dialogo.
Ecco dipingere per me è un dialogo: con la tela, con i colori e con me stessa...
martedì 22 giugno 2010
il potere della pittura
Ieri sono stata alla mostra di Safet Zec al Museo Correr di Venezia, dove sono esposte 130 opere del pittore originario della Bosnia.
Mi hanno colpito l'abilitità tecnica, le tematiche trattate e l'impasto dei colori.
I grandi dipinti, che rappresentano oggetti e persone più o meno nelle dimensioni reali, hanno un impatto visivo molto forte e danno l'impressione a chi guarda di essere di fronte a oggetti reali ma trasfigurati dall'emozione dell'artista.
Mi hanno colpito l'abilitità tecnica, le tematiche trattate e l'impasto dei colori.
I grandi dipinti, che rappresentano oggetti e persone più o meno nelle dimensioni reali, hanno un impatto visivo molto forte e danno l'impressione a chi guarda di essere di fronte a oggetti reali ma trasfigurati dall'emozione dell'artista.
sabato 19 giugno 2010
lunedì 14 giugno 2010
mercoledì 9 giugno 2010
quadri
Mi piace creare i colori, con i pigmenti , e poi stenderli con i pennelli sulla tela per creare le forme, i chiaroscuri e le sfumature.
Spesso parto da un disegno, in questo caso invece ho dipinto direttamente sulla tela , quasi di getto.
Spesso parto da un disegno, in questo caso invece ho dipinto direttamente sulla tela , quasi di getto.
venerdì 4 giugno 2010
giovedì 3 giugno 2010
mercoledì 2 giugno 2010
venerdì 21 maggio 2010
pittori impressionisti
ecco un sito utile per trovare le opere dei pittori impressionisti http://www.impressionisti.it/
(Prima di collegarvi abbassate l'audio.)
(Prima di collegarvi abbassate l'audio.)
convergenze geometriche
Per ottenere la trasparenza ho aumentato la quantità di colla diminuendo la quantità del pigmento.
Per ottenere le linee così diritte non ho usato la riga ma il nastro adesivo di carta.
Confesso che non è stato semplice.
Meglio farsi aiutare da un'altra persona quando si staccano le strisce di carta!!!
Confesso che non è stato semplice.
Meglio farsi aiutare da un'altra persona quando si staccano le strisce di carta!!!
scegliere un modello per il blog
Non è facile scegliere un modello per il blog. La tentazione è di metterci dentro un sacco di cose per renderlo visibile e attraente per chi lo legge. In realtà penso che se da un lato può risultare utile mettere degli elementi che ravvivino e arricchiscano esteticamente il blog, dall'altra questi stessi elementi potrebbero distrarre il lettore dal contenuto. Quindi alla fine penso bisogna raggiungere un equilibrio per così dire tra forma e sostanza.
quarto post
esercizio per cambiare colori al testo
Questa immagine è un disegno a matita.
Il titolo è GIORGIA CHE AMA IL VIOLA
venerdì 14 maggio 2010
corso blog
oggi ho partecipato alla prima lezione sulla costruzione del mio blog
il mio secondo post
- Nel secondo post, la prova editor
- Testo
- testo 2
- carattere
- colore
- link
- posizioniamo
il mio primo post
ciao,
questo è il mio blog
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